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92' Anniversario di nascita Aprile 2010


Fondazione Ibrahim Kodra - pubblicato : 19-09-2013 14:35:51

Articolo tratto dall'edizione di Giugno 2010 de "Zona Nove - Isola" Primo Carpi
Ibrahim Kodra nasce a Ishem, piccolo villaggio dell'Albania Centrale, nel 1918. E per il suo eccezionale talento artistico viene notato e educato alla corte del Re Zogu. Ma subisce da subito la forte attrazione del raffinato mondo artistico europeo. Grazie ad una borsa di studio, nel 1938, il sogno si avverà. Ibrahim si iscrive all'Accademia di Belle Arti di Brera, dove viene seguito da Carlo Carrà, Carpi, Funi. Negli anni immediatamente seguenti la fine della guerra, nel 1947, conosce Paul Eluard e, l'anno seguente, Pablo Picasso venuto a Roma per il congresso della pace. L'appartenenza a un'area culturale e politica ben precisa, la conoscenza e l'amicizia delle più grandi personalità della cultura internazionale del tempo, la portata internazionale delle sue esposizioni, ne fanno subito uno degli artisti più rappresentativi dell'arte “socialista” del dopoguerra. Ma il suo stile forte, positivo, sostenuto da un'estrema freschezza di colori e di punti di osservazione, oltre che costituire una testimo nianza coerente degli ideali per i quali, l'artista si è schierato, comunicano anche un messaggio artistico e umano che incontra atten zioni e ammirazioni che prescindono dalla matrice ideologica di chi le esprime. Complice probabilmente il mondo e le iniziative che gra vitano attomo alla Libreria Rinascita di via Volturno, alla fine de gli anni 60 Kodra approda all'Isola e non se ne dístaccherà più. E di quegli anni anche un'altra amicizia duratura come quel la nei confronti del quartiere; ed è quella verso Attilio Zanchi, all”epoca assessore alla Provincia. Kodra seguirà tutte le fasi della storia artistica; partecipando tra l'altro nel 1993 alla collettiva inaugurale dell'Associazione Sassetti Cultura della quale Zanchi è Direttore Artistico. Ibrahim Kodra viene a mancare nel febbraio 2006, e nella sua bel la casa di piazzale Lagosta al 2 il tempo si è fermato come se il Maestro dovesse ritomarvi da un momento all'altro. Ci siamo sta ti il 22 aprile scorso; in occasione del 92mo anniversario della sua nascita, amici, collezionisti, giornalisti vi hanno organizzato un incontro invitandoci a nostra volta. Erano presenti tra gli altri il vice Ambasciatore del Kosovo a Roma, il Console albanese a Milano, la direttrice del Museo Ibrahim Kodra a Melide (Lugano), il vicepresidente dell'Associazione culturale Italia Albania, una troupe televisiva albanese, un giornalista de “ll Giorno” e molti, molti amici, critici d'arte, collezionisti. Dalle chiacchiere del pomeriggio salterà fuori poi (vero o leggenda non sappia mo) che tra le schiere di questi ultimi c'è anche il nostro attuale Pre sidente del Consiglio. Dal suo ultimo piano (l'ascensore non basta, c'è poi un'ultima rampa di scale con le mura tappezzate di locandine degli anni 70, 80, 90...) l'appartamento di Kodra domina Piazzale Lagosta e vi si vede viale Zara dritto dritto fino... al Resegone. E' una casa museo, ora, curata da un gigante gentile, Fatos Faslliu, che non ha problemi a organizzare visite e presentazioni. Ma l'at mosfera è esattamente quella che abbiamo già detto. Di un norma le giorno della settimana con il Maestro che ritornerà quanto prima da qualche esposizione. Quadri sono appoggiati per terra nel piccolo corridoio d'ingresso, un cartoncino a metà dipinto è appoggiato sul tavolo del soggiorno, lo studio è pieno dovunque di tavolozze e ciotole di colore pronte all'uso. E ovunque la grande luce che viene den tro direttamente dalla Brianza e la fluviale e sgargiante ricchezza di colori, di fiori, di decorazioni, di soprammobili, di fotografie e di tappeti della Mitteleuropa. L'artista poi ha viaggiato molto e ci sono foto e segni di tutte le parti del mondo. E immagini d'incontri importanti; ministri, artisti, capi di stato, anche un Papa. Oggi qui ci sono molte persone che parlano per di più un italiano un poco marcato, o tra di loro in albanese. Molto gentili, molto com mosse di trovarsi in questo angolo di mondo così fuori dal tempo e insieme così familiare. Discorsi, abbracci, sorrisi. E alle pareti decine di autentici capolavori. Torneremo, in pochi, solo ed esclusiva mente isolani, chiedendo casomai ad Attilio ed Elda di accompagnarci, certi di essere accolti dalla vigorosa stretta di mano di Fatos. (Primo Carpi)